Spesso nella vita ci sono momenti di sofferenza e disagio; il lutto e la morte, ad esempio, sono due momenti difficili ai quali si può reagire con difficoltà. La morte o la separazione da una persona cara possono portare allo sviluppo di dubbi, incertezze e ansie; la quotidianità subisce inevitabilmente profondi cambiamenti e la vita richiede di essere riorganizzata.
L’elaborazione del lutto consiste nel lavoro di rielaborazione emotiva dei significati, dei vissuti e dei processi sociali legati alla perdita dell’oggetto relazionale, ovvero della persona con la quale si era sviluppato un legame significativo, interrotto dal decesso o da un allontanamento della stessa. Il processo di elaborazione può essere di durata e complessità variabile. Di solito, tenendo conto che è strettamente soggettivo, nella sua fase acuta, viene completato entro 6-12 o 24 mesi. Le fasi evolutive sono sostanzialmente cinque: negazione o rifiuto; rabbia; contrattazione o patteggiamento; depressione; accettazione.
Alcune persone possono sviluppare disturbi che complicano il lutto come pensieri di tipo depressivo, interessi ridotti, scarsa cura verso se stessi e gli altri, difficoltà nel lavoro e nelle relazioni, disturbi del sonno, scarso appetito o reazioni esagerate d’iperattività; o ancora disturbi legati a idee fisse, pensieri intrusivi e ricorrenti legati alla paura della morte per se stessi o per gli altri, somatizzazioni, paure legate all’ospedale e agli ambienti di cura.
Tutti questi disturbi peggiorano lo stato psicologico di chi vive la sofferenza del lutto.
Per poterli superare è importante rivolgersi ad un terapeuta per poter ricevere l’aiuto necessario in un momento così difficile